giovedì 26 settembre 2013

Impero Barbarico

Sul confine romano chiamato Limes (una linea murana di controllo militare civile; una zona di confine ricca di scambi e comunicazioni, simbolo dell'Impero Romano), la pressione esercitata dai Barbari (o Balbuzienti, termine usato da Giulio Cesare per indicare coloro che non pronunciavano bene ne conoscevano il Latino) si risorse in una spallata decisiva all' ormai debole Impero Romano, che cedette ad' occidente nella sua parte più fragile.






Qua, su quel territorio, spuntarono una costellazione di Stati Romano-Barbarici dove si riversavano una marea di popolazioni nomadi, arretrate e selvagge chiamate Barbaros. Ciò che sappiamo del mondo Barbarico ci è pervenuto in parte dagli scrittori latini: secondo loro infatti i barbari erano rozzi, primitivi, più simili ad animali che ad esseri umani (si diceva che si nutrissero di carni e si dissetassero con il sangue umano) che spesso puzzavano ed erano sporchi, portavano folte barbe e lunghi capelli incolti; erano privi di case e giravano nudi con al massimo brandelli di pelle.



I barbari erano anche coraggiosi, a differenza dei romani erano sempre fedeli alle spose, non avevano bisogno del circo del lusso dei gusti troppo raffinati dei romani (Tacito, La Germania).

Secondo gli storici, le prime società barbariche avevano due tipi di Re, uno era il Re “sacrale” cioè la massima figura politica e religiosa, l'altro era il Re militare. Sempre lo scrittore Tacito ci dice che i giovani guerrieri barbari sceglievano di persona il loro capo, il quale li proteggeva, dava loro i mezzi per vivere, le armi, parte del bottino di guerra e spesso assieme al sacrificio della propria via.
Una tradizione barbarica era la FAIDA, nel caso di crimini di sangue il regolamento di conti toccava la famiglia della vittima, chiunque ammazzava doveva pagare per l'intero prezzo dell'ucciso: se la famiglia offesa accettava la cifra si rinunciava alla faida; altrimenti il sangue sarebbe continuato a scorrere per anni. Tra il III e il IV secolo il mondo Romano Barbarico si vede suddiviso in una dozzina di popoli.



Universo Barbarico 3

L’Imperatore romano Valente concesse ai Goti di stanziarsi nei territori vicino al Danubio; ma i maltrattamenti subiti dai magistrati e da una grossa carestia, spinsero i Romani ad alzarsi contro i Goti; l’Imperatore Valente intervenne con l’esercito ad Adrianopoli nel 378 D.C, ma fu ucciso sul campo dopo una tremenda sconfitta.

Diventato Imperatore Teodosio egli affrontò i Goti e li batté in una serie di scontri, confermando loro poi alcune concessioni, purché parte di loro si arruolasse nell’esercito romano; era la prima volta nella storia di Roma che un intero popolo Barbarico otteneva ufficialmente dall’Impero di potessi stanziare legalmente dentro i confini di Roma (Teodosio era convinto che i Goti, in pace, servissero da guardia per l’Impero); così, dopo aver attraversato il Danubio, i Goti arrivarono in Italia con il nome di Visigoti; sotto Alarico I, saccheggiarono Roma nel 410 D.C in soli 3 giorni; subito dopo l’esercito di Alarico I si spostò sulla penisola Iberica riuscendo a consolidare il primo vero e proprio Impero Barbarico con capitale Toledo, più avanti, ormai moltiplicatesi con il nome di Ostrogoti, capeggiati da prima da Odoacre, poi sotto la guida del successore Teodorico, fondarono a Ravenna il secondo regno Goto-Barbarico autonomo da Roma, impedendo da subito la fusione tra Goti e Romani.

Dalle fila dei Barbari provenienti dalla Germania di allora si distaccarono altri due grandi gruppi etnici, chiamati Franchi a Nord e Alemanni a Sud i quali, oltre a voler entrare nel Limes Romano cercheranno di conquistare la Galia.


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