lunedì 25 novembre 2013

IL CORANO

CORANO: cinque sono i pilastri centrali dell' islamismo “slm”(abbandono a dio):
1 la professione di fede: prevedeva all' ora come oggi una totale sottomissione dell' uomo al volere di dio, al dio onnipotente di nome Allah (sommo bene)
2 la recita giornaliea della preghiera. Cinque volte al giorno collettivamente o individualmente, gli arabi si rivolgono in preghiera verso LaMecca
3 l' elemosina (zakat) consisteva nel versamento al popolo di un decimo dei beni posseduti
4 il digiuno nel mese del ramadam: dall' alba al tramonto, per 30 giorni, ci si deve astenere dal bere, dal mangiare, e dall' avere rapporti sessuali, dal fumare
5 il grande pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita, ci si doveva fisicamente andare


Dopo la morte di Maometto, divenuta impossibile la permanenza a la Mecca, nel 622 D.C.(anno da cui si contano gli anni nel calendario arabo), il profeta e i suoi seguaci furono costretti a rifugiarsi a Yathrib, la futura Medina (città del profeta). Qua Maometto fondò la prima umma o comunità di credenti; il profeta mirava di fatto a trasformare i tanti clan esistenti in un unico popolo, in una sola grande forza. Così nel 628 , Maometto, a capo di un esercito di medinesi, poté trionfalmente tornare a la Mecca, per purificarla distruggendone gli idoli pagani degli antichi culti politeistici, e la ka'ba divenne il centro ed il luogo sacro per eccellenza dell' islam. Ma nel 632 Maometto morì, senza lasciare eredi precisi.

GLI ARABI

GLI ARABI: a partire dal 7 sec D.C., il Mediterraneo, si apprestava a trasformarsi in un teatro dell' espansione islamica, grazie agli arabi, i quali dilatarono i propri domini dall' Oriente alla Spagna. Alla vigilia della prediczione di maometto, l' arabia era popolata da nomadi chiamati beduini (“badawi”) ovvero abitanti del deserto i quali allevavano: dromedari, montoni e capre commerciavano spezie, piante medicinali e popolavano sedentariamente le oasi situate lungo la strada x La Mecca. Riguardo alla fede religiosa, i beduini associavano il culto per le divinità astrali al culto delle pietre, e ne adoravano una, di colore nero, di piccole dimensioni, di origini meteorica che esisteva a La Mecca (città di nascita del profeta Maometto) sin dalla notte dei tempi e veniva venereta nella “kàba”, ovvero una costruzione in legno, annualmente atta a sacri pellegrinaggi. Tra il 569 e il 571 D.C., nella progredita città della Mecca, da una famiglia del clan degli Hashim, nacque muhammed(maometto), il futuro profeta (rasul), di religione monoteistica, capace di soppiantare i precedenti culti pagani. Verso il suo quarantesimo anno di età, maometto sposò Kadja, una vedova che lo amerà senza interessi, dopo la quale avrà una dozzina di mogli, poiché la poligamia aumentava i rapporti sociali e politici con le altre tribù. Maometto inizò così ad avere visioni notturne, sin quando, nel 610, mentre meditava in una grotta della Mecca ebbe la decisiva rivelazione di essere un eletto di Dio, un inviato dal Cielo come messaggero, affinchè diffondesse il Corano (Qura'an= recitazone ad alta voce); dapprima oralmente, succssivamente messo per iscritto intorno alla metà del 7 sec.

IL MONASTERO DI S. B. DA NORCIA

IL MONASTERO DI SAN BENEDETTO DA NORCIA : Seguendo l' esempio dei monasteri orientali, il monachesimo si diffuse anche in occidente. A Milano, il vescovo Ambrogio, creò una comunità di sacerdoti già nel IV sec D.C.; il fenomeno più impostante il vero padre del monachesimo occidentale fu benedetto da Norcia vissuto durante il VI sec D.C. fondatore dell' ordine benedettino e autore della “regola”, autore della regola che sarà alla base di tutta la stria del monachesimo medievale “ora et labora”. Benedetto dopo anni di vita eremitica, e nel 525 se ne andò a monte cassino dove costruì due grandi monasteri, uno femminile e l' altro maschile. Ogni monastero benedettino era governato con una disciplina simile a quella militare, dove l' abate, il capo dei monaci, aveva potere assoluto la vita quotidiana era ritmata dall' alternarsi tra preghiera e lavoro manuale. In caso di carestie o epidemie il monastero si trasformava in un' ospedale anche per i più poveri e i diseredati. Nei grandi monasteri come quello di Norcia si studiavano i testi fondamentali della letteratura agiografica cristiana ma anche di quella agiografica pagana; vennero così a costituirsi importanti biblioteche dove i monaci amanuensi ricopiavano su pergamene (peli di pecora raschiata e ammorbidita), le raccolte più prestigiose dell' antichità, chiamate oggi come allora “codici”(codex). L ' opera degli amanuensi era fondamentale per la propagazione e la salvezza dei testi antichi; le opere più diffuse venivano spesso abbellite con miniature e decorazioni dipinte a mano.

domenica 10 novembre 2013

calcolatrice

# include <stdio.h>

int a;
int b;
int c;
int x;
somma();
sottrazione();
moltiplicazione();
divisione();
modulo();
operandi();
risultato();

int main()
{
 printf("che operazione si desidera eseguire?\n1 somma \n2 sottrazione\n3 moltiplicazione\n4 divisione\n5 modulo\n6 esci");
 printf("\ninserire il numero dell' operazione che si desidera eseguire");
 scanf("%d", &x);
if (x==1)
        {   operandi();
            somma();
            risultato();
        }
  if (x==2)
        {   operandi();
            sottrazione();
            risultato();
        }
          if (x==3)
            {
                operandi();
                moltiplicazione();
                risultato();
            }
            if (x==4)
                {
                    operandi();
                    divisione();
                    risultato();
                }
                if (x==5)
                {
                    operandi();
                    modulo();
                    risultato();
                }

}
operandi()
{
    printf("inserire primo valore");
    scanf("%d", &a);
    printf("inserire secondo valore");
    scanf("%d", &b);
}

risultato()
{
    printf("risultato : %d", c);
}
somma()
{
    c=a+b;
    return c;
}
sottrazione()
{
    c=a-b;
    return c;
}
moltiplicazione()
{
    c=a*b;
    return c;
}
divisione()
{
    c=a/b;
    return c;
}
modulo()
{
    c=a%b;
    return c;
}

lunedì 4 novembre 2013

I PRIMI MONASTERI

I PRIMI MONASTERI: Da quanto sappiamo, le rime comunità monastiche eleggevano una guida detta abate, il quale fissava le norme delle vita comune, che si svolgevano nel monastero. Tra il III sec e il IV sec D.C. il monastero diventa un riparo naturale in cui i monaci davano asilo ai rifugiati o ai condannati. I primi monasteri furono costruiti in Egitto, poi in Siria; dopo da noi in occidente. In Europa dunque i monasteri venivano costruiti in aperta campagna, circondati da mura con uno schema architettonico quasi sempre identico: a fianco della chiesa vi era sempre un chiostro(cioè una o più corti rettangolari), in genere circondata da colonne o semi colonne; dal chiostro si accedeva al monastero vero e proprio, in genere provvisto di un refettorio per i pasti in comune; una cucina; una biblioteca con sale di scrittura; non mancavano certamente i dormitori, i magazzini, per i viveri o le officine per gli attrezzi in genere. Il monastero era una delle tante comunità totalmente autosufficienti dove si poteva vivere senza supporti economici. Lo spazio per la preghiera aveva come luogo significativo il chiostro; ma il lavoro vero e proprio soprattutto per la salvaguardia della cultura, che si svolgeva nella biblioteca che aveva annesso uno scrittoio dove i monaci amanuensi ricopiavano i testi antichi (oltre a correggerli), riuscendo così a redigere importanti commenti di carattere storico, politico e morale. Si calcola che intorno al mille, in un monastero oltre ai monaci, lavorassero almeno seicento persone tra :calzolai, fabbri, conciatori, fabbricanti di pergamene, muratori, carpentieri, falegnami, vinai, birraie giardinieri. Nel parlatoio invece i monaci ricevevano visite; nella foresteria, dotata spesso di una infermeria, i monaci medici accoglievano i malati forestieri. Il monastero divenne ben presto un vivace centro di incontri tra i monaci con gli abitanti della zona: i contadini infatti ottenevano da loro prestiti per migliorare le coltivazioni; o in caso di guerra o carestia la popolazione poteva sopravvivere proprio grazie a quelle mura. Col nascere dei francescani o dei domenicani(15esimo 16esimo sec), accanto ai monaci benedettini sorsero i primi piccoli conventi anche all' interno delle città e dei paesi, per sottolineare il fatto che la missione del frate era quella di vivere ed assistere gli strati più umili della società.

IL MONACESIMO

IL MONACHESIMO: con la diffusione del cristianesimo, durante il III ed il IV sec D.C., gruppi sempre più numerosi di persone di fede cristiana, si avventurarono in zone desertiche dove vissero in solitudine, povertà e preghiera. Tra i motivi che generarono questo fenomeno vi fu il desiderio di seguire l' esempio di Gesù Cristo, rimasto 40 giorni nel deserto; l' ideale quindi di “perfetto cristiano” divenne quello di una vita vissuta nella rinuncia totale delle soddisfazioni corporali, e nell' assoluta povertà e castità. Il monachesimo prescriveva ai monaci di vivere in solitudine, separati dal mondo: qua ,preghiera e lavoro, contemplazione e isolamento avevano grande dignità. Fin dall' inizio il monachesimo cristiano assuns varie forme, tra cui la soluzione estrema fu quella adottata dall' eremitismo ( eremos= solitario), cioè nella scelta di una vita vissuta in rigorosa solitudine e in luoghi spesso inaccessibili. Gli eremiti erano venerati per la loro saggezza e alle loro grotte convenivano folle di fedeli per sentirli parlare, o per avere consigli. assai diffuse tra gli eremiti furono le diverse forme di mortificazione del corpo; essi mettevano in atto pratiche penitenziali e allo stesso tempo purificatrici, che dovevano consentire, arrivati alla fine del mondo ad un perfetto contatto con dio una di queste forme, tra le più estreme, fu quella utilizzata dagli Stiliti, ossia da persone che vivevano lunghi periodi sopra gli “stylos” cioè sopra alte colonne; lo stilita più famoso fu Simeone il Vecchio, un siriano vissuto a quanto ci racconta 'l ageografia cristiana, 3 anni nel deserto su un pilastro, in digiuno, e quai sempre in piedi. Naturalmente gli stiliti divennero oggetto di venerazione sotto le cui colonne si radunavano migliaia e migliaia di persone che chiedevano benedizioni o addirittura profezie